14 ottobre: Oasi di Alviano, Lago di Chiusi e il mitico Luigi!!!
14 ottobre
Anche se siamo passati a casa abbiamo continuato a cavalcare l’onda del viaggio, non siamo scesi, unica cosa, mi è dispiaciuto non portare con me Shaula, non vivere con lei tutto questo insieme di emozioni, quindi vederla e lasciarla di nuovo è stata l’unica cosa negativa per me. Siamo state insieme poco ma intensamente e torneremo nei posti più belli insieme. Quando vedo posti così speciali penso agli amici di Shaula, alla mia famiglia compresi cugini e nipoti, ai miei amici e ai figli dei miei amici che spesso colorano le mie giornate. E penso che non ho un posto mio dove tornare, mi piacerebbe, ma ancora non ce l’ho, però ho tante persone dove ritornare!
Non mi pesa dormire ogni sera in un posto diverso, spostarmi in continuazione anche se è molto faticoso. Anche a Roma, in maniera diversa, io e Shaula siamo itineranti… In alcuni posti mi fermerei di più, per le persone che ti fanno amare i luoghi che abitano! La priorità per noi è vedere le oasi ma anche incontrare le persone.
Le giornate cominciano ad accorciarsi e tutto dipende da come e quando le persone ci danno i passaggi; se non arriviamo alla tappa prefissata anche le successive rischiano di saltare. Impossibile organizzare a tavolino tutti gli spostamenti, giusto “un canovaccio di base” il resto è improvvisazione, dove ci lasciano le persone … finora è andata veramente bene, il nord secondo me è più complicato, sia per le tratte lunghe e più arzigogolate che forse per la gente: sarà aperta come quella del sud? Ma sì dai!
Vorremmo mettere sul sito articoli, video in tempo reale ma purtroppo non abbiamo mai tempo! Andrea ci riesce un po’ con FB. La sera capita sempre qualche bellissimo imprevisto e poi crolliamo in sonni profondissimi, anche Andrea! Si sveglia sempre prima di me, ma è successo anche che dormisse fino alle sei!
Stamattina io e Andrea siamo partiti più tardi del previsto quindi abbiamo preso separatamente un treno e ci siamo incontrati a Termini. Avremmo voluto fare l’autostop ma era già tardi e comunque c’era molta strada da fare, l’Oasi di Alviano in Umbria, l’Oasi WWF del Lago di Chiusi e poi Borgo Dolciano in prossimità dell’Oasi.
Siamo molto curiosi di conoscere Luigi e la sua famiglia perchè abbiamo parlato con lui al telefono e ci siamo piaciuti molto. Da Termini abbiamo preso la metro fino a Battistini dove un amico cliente di Andrea diretto verso Bologna ci ha dato un passaggio fino all’uscita di Attigliano dove finalmente ci siamo riallineati con la dimensione di Stepbystop.
Annunziata, una signora che gestise un Agriturismo, ci ha portati fino all’ ingresso dell’Oasi di Alviano e siamo entrati in un’atmosfera bellissima.
L’oasi sembrava chiusa ma abbiamo visto una jeep che veniva verso di noi preceduta da un bellissimo cane pastore bianco che ci è venuto incontro curioso e scodinzolante. Si chiama Gordito, ci ha detto Alessio il ragazzo mentre scendeva dalla jeep.
E’ lui che gestisce l’oasi.
Oggi l’oasi è chiusa ma Alessio che aveva da fare ci ha lasciato le chiavi e noi siamo restati in quel posto incantato per almeno tre ore. Ci siamo appostati negli osservatori di legno ed erano così accoglienti e parte dell’ambiente che ci saremmo rimasti fino a notte. Camminando, per ben due volte, ci siamo quasi scontrati con un airone cinerino, sembrava stesse giocando a nascondino con noi. Purtroppo non siamo riusciti a filmarlo.
Ci siamo appostati anche sulla torre dove c’era un telescopio. E’ stato magico avere tutto questo spazio per noi! L’area e’ veramente ben attrezzata e abbiamo visto aironi, cormorani germani, libellule, i colori autunnali, le bacche, i funghi …
Alessio ci ha regalato un filmato girato e montato da lui, non vediamo l’ora di vederlo!
Anche Alessio, come ho già scritto della maggior parte delle persone che lavorano nelle oasi, è un appassionato di quello che fa ed è pratico e concreto. L’anno scorso c’è stata un’alluvione che ha causato molti danni specialmente alle strutture dell’oasi così Alessio ha coinvolto padre, suocero, amici, parenti e gente del posto per ricostruire tutto. E’ riuscito a raccogliere dei fondi e tra un po’ l’area sarà di nuovo agibile più bella di prima.
Fino quasi ad Orvieto ci ha dato un passaggio Marco, un architetto che lavora a Roma ma che era andato a trovare la mamma da quelle parti. Ci siamo scambiati i contatti anche perchè c’è il figlio della sua compagna che vorrebbe dedicarsi al web e così ha pensato che Andrea potrebbe dargli qualche consiglio.
Ad un incrocio prima di Orvieto per 4/5 Km ci ha fatto salire Tania una ragazza bulgara che vive vicino ad Orvieto da 9 anni e lavora in una pompa di benzina. Era insieme alla mamma venuta in Italia da pochissimo perchè affetta da una brutta malattia degenerativa.Tania non sa a chi lasciarla e così la porta sempre con lei. Tania è stanca, sfibrata e sfiduciata e nonostante tutto questo ha fermato la sua macchina anche in un punto scomodo e ci ha fatti salire! Auguri per tutto Tania!
Al casello di Orvieto ci ha fatti salire Anatolie un autista di origine moldava sposato e con un bambino piccolo e quando parlava di loro il suo sguardo si illuminava. Vive a Viterbo e si trova bene – anche se ha nostalgia del suo paese – perchè le persone sono calde mentre invece in Veneto è stato malissimo. Ci ha detto che in Moldavia convivono diversi tipi di razze e culture – russi rumeni rom ucraini – rispettandosi e mescolandosi tra loro. Lui stesso è per metà russo.
Ci ha lasciati al casello di Chiusi uscendo apposta per noi.
A piedi, ci siamo diretti verso il lago di Chiusi, abbiamo camminato tantissimo, Luigi ci aveva detto che avremmo potuto chiamarlo senza problemi ma noi non volevamo disturbarlo, anche se siamo stati tentati di farlo, più di una volta! Soltanto verso la fine a circa 3 Km dal lago ci ha dato un passaggio fino all’entrata della riserva – dove poi abbiamo cammminato per almeno altri 5 km – un ragazzo che fa l’operaio.
Appena scendiamo Andrea si rende subito conto che ho dimenticato la telecamera in macchina! Cavolo, quando sono stanca comincio a perdere le cose oltre ai colpi.. Fortuna che Andrea ricordava che il ragazzo aveva indicato il casale dove doveva andare e a mmentre gli è squillato il tel mi è caduto l’occhio sul grande display del suo cell dove c’era scritto Nasorri con una primissimo piano del naso di una mucca! Così di corsa, trafelati, in salita e io in ansia- Andrea no perchè era sicuro di ritrovare il ragazzo – abbiamo chiesto ad un anziano in bicicletta se Nasorri viveva in quel casale laggiù e lui ce l’ha confermato. Mi sembrava di non arrivare mai eppure nonostante il peso degli zaini quasi correvamo! Dopo un po’ che avevamo imboccato il viale che portava al bellissimo casale, qualcuno ci vede in lontananza, Andrea si preoccupa subito di gridare che ci siamo scordati la telecamera, temeva ci sparassero!
Che paura ho avuto per la mia telecamera! Anche e soprattutto per il materiale irripetibile. Ogni giorno per sicurezza lo scarichiamo su un hard disk ma avremmo perso tutto quello della giornata.
Camminando verso il lago abbiamo incontrato le nutrie che non avevano per niente paura di noi e delle enormi lumache arancioni. Ho anche intravisto una volpe e che bei paesaggi!
Mentre stavamo per arrivare al lago abbiamo telefonato a Luigi che è venuto a prenderci. Lui pure avrebbe voluto chiamarci ma non voleva risultare invadente! A saperlo! Luigi è un personaggio veramente forte: di Lecce, ha vissuto in molti posti, musicista, ha suonato con Frankie Hi NRG e dietro i suoi scherzi e le sue risate si nasconde un animo da poeta. In pochissimo tempo abbiamo aperto tantissimi discorsi. Luigi e sua moglie Paola che è di Pordenone quando è nata la loro primogenita hanno deciso di trasferirsi da Milano in campagna. Ritornare alla natura secondo loro è la chiave giusta per le generazioni che verranno. Questa famiglia speciale è stata la prima finora ad abbracciare il nostro progetto al 100%.
Loro rappresentano proprio il tipo di accoglienza che sognavamo da parte delle strutture: calda, familiare e nello stesso tempo discreta.L’incontro con Luigi , Paola e le loro due figlie Alice di 9 anni e Carolina di 6 mesi è stato magico come il bosco del loro Borgo. Siamo entrati nel cuore del posto che è veramente bellissimo cenando con loro, visitando il borgo che ha anche una chiesetta, accompagnando Alice a scuola e incontrando gli amici di Luigi e Paola come i simpaticissimi Stefano e Giorgia che gestiscono un bar a Chiusi veramente carino. Mi fa pensare a un bistrot !
E finalmente un locale che non vende gratta e vinci e non ha le slot machine!
Ciao Luigi & family, a presto!